A scuola per disimparare•Messaggio del vescovo agli studenti

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A scuola per disimparare•Messaggio del vescovo agli studenti

Messaggioda Marco Mala » 23 settembre 2008 20:14

Messaggio del nostro arcivescovo Edoardo Menichelli al mondo della scuola in occasione del nuovo anno scolastico 2008-09:

Carissimi,
all’inizio di ogni anno scolastico ho cercato di pormi in dialogo con l’ampio mondo della scuola e in particolare con voi, studenti, che siete la “passione” prima del grande tema della formazione. Non vi scandalizzi il titolo di questo mio messaggio.
Tre sono i pensieri che ora vi affido come gesto di particolare attenzione e premura per voi, per i vostri insegnanti, le vostre famiglie e per quanti operano nella scuola.
La scuola chiede di essere amata. Non subita, non vista come parcheggio giornaliero perché, si pensa, “la vita è fuori”. Dentro le regole e i ritmi dell’ordinamento formativo essa vi aiuta nella maturazione psicologica, intellettuale e morale introducendovi nella società con impegno innovativo e solidale. Amate la scuola amando i volti che vi abitano: dirigenti, compagni, docenti, persone addette ai servizi. Costituiscono lo specchio dove riflettere il proprio volto per costruire insieme un mosaico in cui ognuno viene accolto e valorizzato nella sua irripetibile originalità.
La scuola attende generosa e paziente collaborazione. Siamo e siete aggrediti da messaggi mediatici che dicono: «vali se appari; imponiti indipendentemente dall’altro; insegui la tua narcisistica felicità; la cultura è un optional; furbizia e cinismo sono i gradini per arrivare in alto».
Ogni mattina entrate a scuola per disimparare questi messaggi.
In questo sta la vera trasgressione.
Disimparare per imparare i veri codici di una esistenza realizzata:
• contano il cuore e l’intelligenza non l’immagine;
• Imparare ad amare e nutrire l’anima;
• costruire la personale felicità assumendo il destino di tutti;
• la grandezza risiede nel servizio;
• mitezza, bontà, perdono costituiscono i pilastri solidi per edificare la solidità della casa interiore;
• la cultura è la capacità di custodire la chiave per aprire le porte sempre più “girevoli” del mondo contemporaneo. Questi codici, portati da voi, aiuteranno la scuola stessa ad accrescere la propria bellezza, strappandola da giudizi frettolosi e denigratori, oggi di moda in tante radiografie malate di ideologia.
La scuola è strada al futuro per ogni persona e per la società. A voi giovani è affidata la speranza di una trasformazione radicale della società. Non abbiate paura di coltivare grandi sogni che non abbiano il respiro dell’attimo. Guardate alla storia dell’umanità, e non solo alle piccole narrazioni delle vostre biografie quotidiane. Sentitevi persone chiamate a consumare e a progettare lo splendore di un’altra grande storia di amore, quella con Dio. Scrivete pagine di saggezza nella e per la storia del’umanità.
Gli scenari della società mutano. La scuola vi aiuta ad avere una rinnovata passione per accompagnare i cambiamenti storici educandovi a guardare queste mutazioni e dicendovi: tocca a voi. Rivolgete uno sguardo a S. Giuseppe da Copertino, patrono degli studenti.
Il fascino che continua ad emanare nasce dalla magnificenza e dalla sapienza del suo cuore. L’uomo ha bisogno di saggezza. La dottrina appartiene “al cervello”. La sapienza, quella che fa penetrare il mistero nascosto della realtà, è ricchezza di e per tutta la vita: per questo c’è bisogno di “cuore” e di Dio.
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