San Francesco

Uno spazio in cui condividere insieme testi, presentazioni, riflessioni. Dedica 5 min al giorno a te stesso

San Francesco

Messaggioda micky » 26 maggio 2008 23:12

San Francesco sosteneva che prima di poter diffondere un amore incondizionato, la volontà deve mobilitare simultaneamente corpo, cuore, mente e anima, che sono spesso in disaccordo tra loro, e poi farle arrendere agli scopi di Dio. Nel suo saluto alle virtù, tra cui annovera umiltà saggezza e amore, San Francesco scrive:"Non vi è davvero uomo al mondo che possa possedere una di voi se prima non muore a se stesso".

Ho letto una storia su di lui...
I frati venivano distratti da un lebbroso, ospite di un lazzaretto vicino. Già turbati dalle sue costanti quanto ingiusificate accuse di comportamento poco amorevole e rispettoso, essi non tolleravano più le sue parole quando cominciò a vilipendere Cristo e la Vergine. Chiesero dunque aiuto a Francesco, che andò dal lebbroso e lo salutò, come suo solito, dicendo:"La pace sia con te".
"Quale pace?" domandò il lebbroso. "Oltre a privarmi della mia pace e di quanto valesse la pena di possedere, Dio mi ha anche lasciato marcio e puzzolente". Quando Francesco lo invitò a portare pazienza, egli cominciò a inveire contro le offese infittegli dai frati. Dopo aver pregato per quell'uomo e essersi convinto che era posseduto dal demonio, Francesco tornò dal lebbroso e si offrì di fare qualsiasi cosa gli avrebbe chiesto.
"Io voglio che tu mi lavi tutto quanto, imperò ch'io puto sì fortemente, ch'io medesimo non mi posso patire".
Allora San Francesco fece subito riscaldare l'acqua con molte erbe odorifere, poi spoglia l'uomo e lo comincia a lavare con le sue mani, e un altro frate aggiungeva l'acqua. E per divino miracolo, dove San Francesco toccava con le sue mani, si partiva la lebbra e rimaneva la carne perfettamente sanata. E come incominciò la carne a guarire, così incominciò a guarire l'anima. Il lebbroso vedendo ciò cominciò ad avere grande pentimento dei suoi peccati.
...dov'è carità e amore...lì c'è Dio!
Ciao Ciao da Micky :wink:
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Re: San Francesco

Messaggioda micky » 25 luglio 2008 21:19

Non sempre le giornate sono piacevoli...talvolta sembra che tanta fatica non serva a niente.....e mi viene in mente un brano tratto da un libro che racconta di S. Francesco:

S. Francesco vedeva nel lavoro una forma di preghiera, riecheggiato nella lirica scritta da G. Herbert ben quattro secoli dopo...

...INSEGNAMI, MIO DIO E SIGNORE,
A VEDERE TE IN OGNI COSA,
E QUALSIASI COSA IO FACCIA
A FARLA PER TE...

ANCHE IL LAVORO PIU' DURO
DIVENTA COSI' DIVINO,
CHI SPAZZA UNA STANZA PER AMOR TUO
NOBILITA QUELLA E LA SUA AZIONE.

E' QUESTA LA FAMOSA PIETRA
CHE TUTTO VOLGE IN ORO;
CHE' ORO PUO' ESSER DETTO
QUANTO DIO TOCCA E POSSIEDE.

In proposito sembra che il Santo usava portare con se una ramazza quando andava a predicare in una chiesa,
e se questa era sporca provvedeva a pulirla lui stesso!

Quante cosi grandi fa il Signore nella semplicità! :D

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Re: San Francesco

Messaggioda micky » 19 ottobre 2008 21:25

Meditazione sul «PATER NOSTER»

Il «Padre Nostro» è sempre stato argomento di meditazione in tutti i secoli e di tutti i santi.
S. Francesco ci ha lasciato questo breve scritto, che forse doveva servire da meditazione anche ai suoi Frati, specialmente ai più semplici che non avevano studiato.

Santissimo Padre nostro: Creatore, Redentore, Consolatore e Salvatore nostro.

Che sei nei cieli: negli Angeli e nei santi, illuminandoli a conoscere che tu, Signore, sei luce; infiammandoli ad amare, perché tu, Signore, sei amore inabitando in essi, pienezza della loro gioia, poiché tu, Signore, sei il sommo bene, eterno, dal quale viene ogni bene, senza il quale non vi è alcun bene.

Sia santificato il tuo nome: si faccia più chiara in noi la conoscenza di te, per poter vedere l'ampiezza dei tuoi benefici, l'estensione delle tue promesse, i vertici della tua maestà, le profondità dei tuoi giudizi.

Venga il tuo regno: affinché tu regni in noi per mezzo della grazia e tu ci faccia giungere al tuo regno ove v'è di te una visione senza ombre, un amore perfetto, un'unione felice, un godimento senza fine.

Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l'anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore. E con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell'anima e del corpo a servizio del tuo amore e non per altro; e affinché amiamo il nostro prossimo come noi stessi, trascinando tutti con ogni nostro potere al tuo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e compatendoli nei malie non recando offesa a nessuno.

Dacci il nostro pane quotidiano: il tuo diletto Figlio, il Signore nostro Gesù Cristo, dà a noi oggi: a ricordo e a riverente comprensione di quell'amore che ebbe per noi, e di tutto ciò che per noi disse, fece, e patì.

E. rimetti a noi i nostri debiti: per la tua ineffabile misericordia, in virtù della passione del Figlio tuo e per l'intercessione ­e i meriti della beatissima Vergine Maria e di tutti i tuoi santi.

Come noi li rimettiamo ai nostri debitori: e quello che noi non sappiamo pienamente perdonare, tu, Signore, fa che pienamente perdoniamo, sì che, per amor tuo, si possa veramente amare i nostri nemici e si possa per essi, presso di te, devotamente intercedere, e a nessuno si renda male per male, e si cerchi di giovare a tutti in te.

E non ci indurre in tentazione: nascosta o manifesta, improvvisa o insistente.

E liberaci dal male: passato, presente e futuro. Amen.

Gloria al padre, e al Figlio e allo Spirito Santo, Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.



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Re: San Francesco

Messaggioda micky » 19 ottobre 2008 21:42

Due anni prima della sua morte S. Francesco chiese due grazie mentre pregava sul monte della Verna, tra i dirupi circostanti a precipizio.

"O Signore mio Gesù Cristo, due grazie ti priego che tu mi faccia, innanzi che io muoia:
la prima, che in vita mia io senta nell'anima e nel corpo mio, quanto è possibile, quel dolore che tu, dolce Gesù, sostenesti nell'ora dell'acerbissima passione;
la seconda si è ch'io senta nel cuore mio, quanto è possibile, quello eccessivo amore del quale tu, Figliuolo di Dio, eri acceso a sostenere volentieri tanta passione per noi peccatori."


....sono le grazie chieste da S. Francesco....e noi cosa chiediamo al nostro Signore...

Continuando nella riflessione...un saluto da micky! [smilie=ciao.gif]
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Re: San Francesco

Messaggioda micky » 28 novembre 2008 22:29

"...il Signore mi dette e mi dà
una così grande fede nei sacerdoti
che vivono secondo la forma
della santa Chiesa Romana,
a motivo del loro ordine,
che anche se mi facessero persecuzione,
voglio ricorrere proprio a loro.

E se io avessi tanta sapienza,
quanta ne ebbe Salomone,
e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà.

E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come i miei signori.

E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io riconosco il Figlio di Dio e sono miei signori.

E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio
nient'altro vedo corporalmente in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue, che essi ricevono ed essi soli amministrano agli altri...".

Testamento San Francesco 1226
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Re: San Francesco

Messaggioda micky » 04 ottobre 2009 20:41

La storia di Chiara e Francesco la trovo bellissima, e quale giorno raccontarla se non oggi...: due giovani ricchi di Assisi innamorati del Vangelo e di Gesù fino alla morte . Chiara anche se anziana e inferma si faceva portare vicino ad una botola che gli permetteva di ascoltare la messa. Quale immenso tesoro dunque hanno trovato in una vita di rinunce e mortificazioni? Mi viene a mente il brano del vangelo che parla della perla preziosa per cui vale la pena vendere tutto. Loro l’avevano trovata! Riporto qui sotto il brano della Perfetta Letizia che non ha bisogno di commenti.
Il brano della vita di Francesco che mi ha sempre colpito è quello della “Perfetta letizia”

Dai “Fioretti”…

Avvenne un tempo che, san Francesco d’Assisi e frate Leone andando da Perugia a Santa Maria degli Angeli, il santo frate spiegasse al suo compagno di viaggio cosa fosse la “perfetta letizia”.

Era una giornata d’inverno e faceva molto freddo e c’era pure un forte vento tanto che procedevano camminando l’uno innanzi all’altro e, mentre frate Leone stava avanti, frate Francesco chiamandolo diceva: frate Leone, se avvenisse, a Dio piacendo, che i frati minori dovunque si rechino dessero grande esempio di santità e di laboriosità, annota e scrivi che questa non è perfetta letizia.

Andando più avanti San Francesco chiamandolo per la seconda volta gli diceva: O frate Leone, anche se un frate minore dia la vista ai ciechi, faccia raddrizzare gli storpi, scacci i demoni, dia l’udito ai sordi, fa camminare i paralitici, dia la parola ai muti, e addirittura fa resuscitare i morti di quattro giorni; scrivi che non è in queste cose che sta la perfetta letizia.

E ancora andando per un poco san Francesco grida chiamandolo: O frate Leone, se un frate minore parlasse tutte le lingue e conoscesse tutte le scritture e le scienze, e sapesse prevedere e rivelare non solo il futuro ma anche i segreti più intimi degli uomini; annota che non è qui la perfetta letizia.

E andando ancora più avanti san Francesco chiamando forte diceva: O frate Leone pecorella di Dio, anche se il frate minore parlasse la lingua degli angeli, conoscesse tutti i misteri delle stelle, tutte le virtù delle erbe, che gli fossero rivelati tutti i tesori della terra, e tutte le virtù degli uccelli, dei pesci, delle pietre, delle acque; scrivi, non è qui la perfetta letizia.

E andando più avanti dopo un po’ san Francesco chiamava il su compagno di viaggio: O frate Leone, anche se i frati minori sapessero predicare talmente bene da convertire tutti i non credenti alla fede di Cristo; scrivi non è questa la perfetta letizia.

E così andando per diversi chilometri quando, con grande ammirazione frate Leone domandò: Padre ti prego per l’amor di Dio, dimmi dov’è la perfetta letizia. E san Francesco rispose: quando saremo arrivati a Santa Maria degli Angeli e saremo bagnati per la pioggia, infreddoliti per la neve, sporchi per il fango e affamati per il lungo viaggio busseremo alla porta del convento. E il frate portinaio chiederà: chi siete voi? E noi risponderemo: siamo due dei vostri frati. E Lui non riconoscendoci, dirà che siamo due impostori, gente che ruba l’elemosina ai poveri, non ci aprirà lasciandoci fuori al freddo della neve, alla pioggia e alla fame mentre si fa notte. Allora se noi a tanta ingiustizia e crudeltà sopporteremo con pazienza ed umiltà senza parlar male del nostro confratello, anzi penseremo che egli ci conosca ma che il Signore vuole tutto questo per metterci alla prova, allora frate Leone scrivi che questa è perfetta letizia. E se noi perché afflitti, continueremo a bussare e il frate portinaio adirato uscirà e ci tratterà come dei gaglioffi importuni, vili e ladri, ci spingerà e ci sgriderà dicendoci: andate via, fatevi ospitare da altri perché qui non mangerete né vi faremo dormire. Se a tutto questo noi sopporteremo con pazienza, allegria e buon umore, allora caro frate Leone scrivi che questa è perfetta letizia.

E se noi costretti dalla fame, dal freddo e dalla notte, continuassimo a bussare piangendo e pregando per l’amore del nostro Dio il frate portinaio perché ci faccia entrare. E questi furioso per cotanta molesta insistenza si riprometterebbe di darci una sonora lezione, anzi uscendo con un grosso e nodoso bastone ci piglierebbe dal cappuccio e dopo averci fatto rotolare in mezzo alla neve, ci bastonerebbe facendoci sentire uno ad uno i singoli nodi. Se noi subiremo con pazienza ed allegria pensando alle pene del Cristo benedetto e che solo per suo amore bisogna sopportare, caro frate Leone, annota che sta in questo la perfetta letizia. Ascolta infine la conclusione, frate Leone: fra tutte le grazie dello Spirito Santo e doni che Dio concede ai suoi fedeli, c’è quella di superarsi proprio per l’amore di Dio per subire ingiustizie, disagi e dolori ma non possiamo vantarci e glorificarci per avere sopportato codeste miserie e privazioni perché questi meriti vengono da Dio. Infatti le sacre scritture dicono: cosa hai tu che non sia stato concesso da Dio? E se tu hai ricevuto una grazia da Dio perché te ne vanti come se fosse opera tua? Noi ci possiamo gloriare nella nostra croce fatta di sofferenze e privazioni. Sul Vangelo sta scritto: Io non mi voglio gloriare se non nella croce di nostro Signore Gesù Cristo.

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