Il pino secco
Il grande pino davanti a casa mia
era un mio amico
Ora è diventato una cosa, un oggetto.
Già indebolito per i gas di scarico,
ha ricevuto l’ultimo colpo
dai lavori per la rete fognaria:
le ruspe, incuranti,
gli hanno tagliato le radici.
Ora è secco,
senza più verde
e senza nidi di passero,
senza canti, senza vita.
Ora è un tronco morto
Che presto verranno a portar via.
Signore,
con un po’ più di calma,
la ruspa lo avrebbe salvato.
Ma avevano fretta:
“Via, via, tagliate!
Ce ne sono tanti di alberi...
il tempo è denaro!”
Signore,
per la fretta,
per guadagnare di più,
stiamo rovinando il tuo mondo,
il giardino che tu ci hai affidato.
Signore, perdonaci.
Signore,
aiutaci ad amarti nelle creature,
nell’aria, nell’acqua, nei boschi,
negli uccelli e nei pesci.
Signore,
facci comprendere
che la vera ricchezza
è la grande armonia
tra l’uomo e il “giardino”
che tu ci hai donato.